Comitato Regionale

Sardegna

Intervista a Maria Pina Casula

L'intervista alla Presidentessa uscente, Maria Pina Casula, epilogo del XII° Congresso di UISP Sardegna. Le emozioni di 8 anni di impegno ai vertici dell'associazione regionale.

 

Siamo giunti all’ipologo finale di questo 12mo Congresso di Uisp Sardegna, abbiamo con noi la presidentessa uscente, Maria Pina Casula. Cosa provi a concludere questo mandato, quali sono le tue emozioni prevalenti in questo momento?

L'emozione è forte, la conclusione di un mandato è sempre un pezzo di storia della tua vita che va via, però le soddisfazioni sono tante, abbiamo lavorato insieme con tutti i dirigenti del territorio, abbiamo raggiunto obiettivi in alcuni casi insperati, abbiamo superato molte difficoltà e siamo contenti di quello che abbiamo fatto. Certo, avremmo potuto fare di più, però per adesso siamo contenti così, siamo riusciti a pensare anche al futuro dell'associazione, quindi i nuovi dirigenti saranno in grado di portare avanti l'associazione con lo stesso entusiasmo e la passione che abbiamo messo noi che abbiamo finito.

Se dovessi riassumere il tuo doppio mandato di 8 anni con tre parole chiave, quali sarebbero?

Questa è una domanda difficile perché concentrare in tre parole 8 anni di attività non è facile, però la prima è sicuramente “diritti e sport per tutti”, le metto insieme, la seconda è “pandemia”, purtroppo in questi anni la pandemia è stata presente in maniera molto incisiva sulle nostre attività e sul nostro modo di fare l'attività e quindi non posso non tenerne in considerazione, per il resto “visione”, la visione della nostra associazione, come sarà il futuro e quale sarà il nostro intervento nel futuro nella comunità.

Qual è il risultato di cui ti senti più orgogliosa del tuo mandato?

Essere riuscita a lavorare insieme con i territoriali, abbiamo superato delle difficoltà insieme e credo che il cammino, la strada che abbiamo aperto sia una strada ancora percorribile e sulla quale potremo ottenere ancora grandi risultati.

Tra i progetti, le iniziative, qualche evento di sport che è stato organizzato, qual è quello che secondo te ha avuto più impatto positivo sulla comunità della Uisp?

Magari quello che cito adesso forse non è quello che ha avuto il maggiore impatto sicuramente quello che mi ricordo con grande entusiasmo è il progetto che abbiamo fatto in collaborazione con Save the Children, che ha consentito a tanti ragazzi delle Uisp sarde di partecipare insieme ad eventi di promozione sportiva, di condividere modelli modelli di sport e attività e insieme, in maniera concreta, questo è stato importante soprattutto perché è stato un progetto successivo alla pandemia, per aiutare i giovani a superare le difficoltà dovute all'isolamento sociale.

Ci sono state decisioni in questi tanti anni, col senno di poi e quindi una maggiore esperienza maturata, che oggi ti permetterebbe di dire “avrei agito diversamente”?

Sì, assolutamente sì, i primi 4 anni credo di aver compiuto più errori rispetto agli ultimi quattro perché comunque è un'esperienza nuova dove ti devi confrontare con una modalità che non conosci bene e sicuramente avrei cercato di avere un rapporto ancora più profondo con con le persone con cui sono venuta a contatto, non è sempre questo è facile.

Un sogno nel cassetto che si è realizzato in quesot periodo?

Non è facile rispondere, rispondo ad un sogno che invece non si è realizzato concretamente. Avrei voluto avere più tempo e possibilità di parlare e conoscere meglio di dirigenti di questa associazione, perché solo così l’associazione stessa se ne sarebbe maggiormente avvantaggiata.

Ringraziamo Maria Pina Casula per il suo contributo e auguri per le tue prossime attività.

Grazie anche a te Pietro per ciò che hai fatto in questo congresso.

[Da Oristano, Pietro Casu, Responsabile Comunicazione Stampa di UISP Sardegna APS]